131. Il nizioleto di pietra

In una città dove una via può chiamarsi calle, caletta, calesella, ramo, ruga, fondamenta, rio terà, riva, salizada o piscina, e dove una piazza può essere campo, campiello, campazzo, corte o cortesela, sarebbe stato pensabile utilizzare normali cartelli stradali per le indicazioni toponomastiche? Ovviamente no. A Venezia, queste indicazioni sono affidate ai celebri nizioleti (o ninzioleti), termine veneziano che significa “piccoli lenzuoli”. Veri e propri simboli della città, furono introdotti durante la dominazione austriaca: si tratta di rettangoli bianchi di calce, bordati di nero, con scritte in maiuscolo dello stesso colore.
Le eccezioni sono rarissime. Una di queste si trova all’ingresso di Calle Cappello, nella lunetta dove un tempo era collocato un bassorilievo con lo stemma della famiglia Cappello (una delle più antiche di Venezia) che risiedeva poco distante. Dopo la caduta della Repubblica nel 1797, la città fu travolta da una furia antinobiliare. Ne fecero le spese non solo le sculture raffiguranti il Leone di San Marco, ma anche numerosi bassorilievi con le armi delle famiglie patrizie veneziane.
Nel vuoto lasciato dallo stemma, rimosso a colpi di scalpello, fu successivamente scolpito il nome della calle. Da allora, quel luogo è conosciuto come el nizioleto de piera.

unico esempio di nizioleto scolpito
un nizioleto “classico”

Sestiere di Castello (di fronte a 5114)
All’ingresso di Calle Bianca Cappello da Calle Larga San Lorenzo
Geolocalizzazione: 45.437252, 12.343884

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