128. Il trono di Attila

Torcello diventò la prima isola di Venezia a essere abitata a seguito delle invasioni barbariche, quando una buona parte degli abitanti dell’antica città di Altino vi si trasferì per sfuggire agli invasori mal equipaggiati per affrontare le insidie delle paludi. Nello spiazzo di fronte alla Chiesa di Santa Fosca, c’è un antichissimo masso intagliato davveroContinua a leggere “128. Il trono di Attila”

127. La pietra dell’infamia

Baiamonte Tiepolo discendeva da un nobile casato che aveva già dato a Venezia 2 dogi ed aveva un particolare ascendenza sul popolo tanto da essere chiamato “Gran Cavaliere”. A seguito della disastrosa guerra contro il Papato e relativa scomunica di Venezia, dell’esclusione di tanti cittadini dal governo e delle azioni di giustizia arbitraria condotte controContinua a leggere “127. La pietra dell’infamia”

126. Il pittore rococò

Giovanni Battista (o Giambattista) Tiepolo nasce a Venezia nel 1696. Presto orfano di padre, inizia la sua formazione artistica nella bottega di Gregorio Lazzarini. Nel 1719 sposa segretamente Maria Cecilia Guardi, sorella dei pittori Francesco e Giannantonio e avrà ben dieci figli (tra cui i pittori Giandomenico Tiepolo e Lorenzo Tiepolo). Il suo stile rococòContinua a leggere “126. Il pittore rococò”

125. Il cubo ecomostro

Un tempo monastero delle suore francescane, poi questura e dal 1938 Hotel Santa Lucia, grazie anche all’ottimo affaccio sul Canal Grande era da tempo sofferente in termini di capienza, da qui la necessità di raddoppiarlo. Quando nel 2015 venne tolta la copertura, quell’ampliamento preso da subito il nome dispregiativo di “Cubo” (oltre che per laContinua a leggere “125. Il cubo ecomostro”

124. La chiesa nascosta 2

Passeggiando per Ruga San Giovanni ci si imbatte in una insolita e stretta facciata di pietre e mattoni. Alzando gli occhi si scopre che si tratta di un campanile a filo palazzi. Intuitivamente lo sguardo perlustra a destra e a sinistra per trovare la facciata della relativa chiesa, ma non si vede altro che palazzi.Continua a leggere “124. La chiesa nascosta 2”

123. Le rune sul leone

Questo leone di marmo bianco, detto “del Pireo”, con i suoi oltre 3 metri di altezza, oltre ad essere il più alto dei 4 leoni presenti all’ingresso dell’Arsenale, è anche il più alto di tutta Venezia. Scolpito nel 360 AC, si trovava a Pireo, l’antico porto di Atene e per questo chiamato anche Porto Leone.Continua a leggere “123. Le rune sul leone”

122. I pozzi in bronzo

Entrando nel cortile di Palazzo Ducale si viene dominati della regalità dei marmi bianchi, messi ovunque. In questo tripudio di chiaro spiccano in un modo incredibile queste 2 ottagonali vere da pozzo scurissime. Il colore nero-verdastro non è altro che l’ossido che il tempo ha formato sul bronzo col quale sono state realizzate. Sono leContinua a leggere “122. I pozzi in bronzo”

121. La palla nell’araldica

Non si trovano informazioni sul reale motivo che ha spinto il proprietario del palazzo ad inserire nel cimiero del proprio stemma araldico una delle migliaia di palle di cannone piovute su Venezia durante l’assedio austriaco del 1848/49. Una delle ipotesi più plausibili è che palla sia piombata sul palazzo senza creare alcuna vittima e pertantoContinua a leggere “121. La palla nell’araldica”

120. Le 4 cavane murate

Con il termine toponomastico Rio Terà (rio interrato) si intende una calle che un tempo era un canale. Sono addirittura una cinquantina i canali sono stati interrati per renderli pedonabili, soprattutto durante il periodo di dominazione francese e austriaca. Lo scopo non era solo quello di rendere più facile la viabilità di persone e merci,Continua a leggere “120. Le 4 cavane murate”

119. La terza calle più stretta

Calle de la Rafineria con i suoi 59 cm di larghezza occupa l’ultimo gradino del podio tra le calle più strette di Venezia. Tra le top 5 è però la più corta con i suoi soli 13 metri di lunghezza. Anche se risulta molto difficile immaginare che ci possa mai essere stato un gran viavaiContinua a leggere “119. La terza calle più stretta”

118. Il palazzo a metà

Molte le storie che si raccontano per spiegare l’evidente asimmetria di Palazzo Flangini. Una quasi plausibile racconta che la famiglia Flangini non riuscì mai ad acquistare la casa attigua per demolirla e proseguire con la costruzione del palazzo. Una più rocambolesca vuole che uno di due fratelli, in totale disputa con l’altro, una volta ereditatoContinua a leggere “118. Il palazzo a metà”

117. Le patere dei 4 evangelisti II

Nel portale detto di Sant’Alipio (ove è presente anche l’unico mosaico della facciata di San Marco originale del 1200), sono allineate le 4 patere che rappresentano in ordine il bue alato (San Luca), il leone alato (San Marco), l’aquila (San Giovanni) e l’angelo (San Matteo). Solo su un altro palazzo di Venezia (in Calle Salviati)Continua a leggere “117. Le patere dei 4 evangelisti II”

116. Le iniziali nascoste

In tutte le dominazioni, l’occupato si è sempre opposto con una ferrea contestazione attiva e una subdola contestazione passiva. Quella attiva, fatta di politica e fatta di azioni spesso rapide ed eclatanti, mentre quella passiva fatta di sottigliezza e acume come ad esempio un messaggio subliminale, sotto gli occhi di tutti ma invisibile all’occupante. NelContinua a leggere “116. Le iniziali nascoste”

115. La sveglia della strega

Impossibile accorgersi che a 7 m di altezza sulla parete di una normale casa, è appesa una sveglia che ha lo scopo di calmare lo spirito di una strega che si dilettava nella magia nera. Si racconta che alla morte della strega, la casa rimase chiusa per anni perché nessuno ci voleva abitare a causaContinua a leggere “115. La sveglia della strega”

114. Lo squero di San Trovaso

C’è un mestiere a Venezia che non si trova in nessun’altra parte al mondo, oggi come allora: lo squerarolo, ovvero il costruttore di gondole (ma non solo). Lo “squerarolo”, chiamato anche maestro d’ascia lavora nello “squero”. Si racconta che l’origine di questi termini derivi da “squara” (squadra), col significato di squadra di persone oppure ancheContinua a leggere “114. Lo squero di San Trovaso”

113. Una piera sbusa e mezza

Su questo antico palazzo, sotto la quadrifora del secondo piano c’è una piera sbusa intera a sinistra e una piera sbusa spaccata a destra. Su quella spaccata ci sono dei fori sicuramente utilizzati per fissare la parte rotta, riparazione probabilmente effettuata per un discorso estetico in quanto cosi ripristinata non avrebbe retto grandi sforzi. SorgeContinua a leggere “113. Una piera sbusa e mezza”

112. Il capitello dei popoli

I capitelli delle colonne di Palazzo Ducale sono un sunto di tutto quello che Venezia conosceva ed esaltava. Ogni colonna racconta un capitolo di questa enciclopedia pubblica. Su questa colonna sono rappresentati i volti con i tratti caratteristici, le capigliatura, le barbe e i copricapi dei popoli che maggiormente, per un motivo o per l’altro,Continua a leggere “112. Il capitello dei popoli”

111. Il medaglione della scommessa

In un campiello appartato nelle vicinanze di San Pantalon è incastonato, sul muro d’ingresso di un cortile privato, un medaglione di notevole fattura. Si tratta di un basso rilievo in marmo del diametro di 1 m che rappresenta un imperatore bizantino. Si racconta che nel 1256, un generale veneziano, tale Giovanni Tiepolo, in partenza perContinua a leggere “111. Il medaglione della scommessa”

110. La peste umana

Nel 1629 la peste che aveva preso piede in Europa arrivò anche a Venezia e fu una strage. Nel 1630 il doge Nicolò Contarini da poco insediato e il patriarca Giovanni Tiepolo, si affidarono alla Vergine per debellare il morbo da Venezia, facendo costruire la basilica di Santa Maria della Salute. Nel 1631 il morboContinua a leggere “110. La peste umana”

109. La palla su San Girolamo

La Chiesa di San Girolamo, al pari di tante altre chiese di Venezia, ha avuto una sorte piuttosto travagliata a seguito delle soppressioni napoleoniche. Nel 1807 chiesa e relativo convento vennero adibiti ad altri usi. Dal 1840 al 1885 diventò un mulino a 5 piani (il più moderno d’Italia grazie ad un brevetto svizzero) poiContinua a leggere “109. La palla su San Girolamo”

108. La madonnina del ferale

A Venezia esistono dei capitelli molto particolari e unici al mondo. Si tratta delle cosiddette “Madonnine del Ferale”. Ferale (o fanale) era il nome che era dato alle vecchie lampade con funzione pubblica. Queste in particolare venivano utilizzate per segnalare a chi navigava di notte la posizione degli attracchi. Un palo di legno (detto bricola)Continua a leggere “108. La madonnina del ferale”

107. L’ultimo numero di San Polo

Con “soli” 3144 numeri, San Polo è il secondo sestiere di Venezia che ha meno numeri civici. Gli ultimi numeri di ogni sestiere sono osannati da un ninzioleto dedicato e, cosa strana, la stessa sorte non tocca invece per i primi numeri di ogni sestiere. Il ninzioleto che mette in evidenza l’ultimo numero di SanContinua a leggere “107. L’ultimo numero di San Polo”

106. Il campanile inclinato di S. Giorgio

A Venezia non ci sono campanili dritti, sono tutti più o meno pendenti. Quelli più pendenti sono già crollati, demoliti o parzialmente mozzati nel corso dei secoli. Le particolari fondamenta di Venezia, realizzate con pali infissi nel terreno fangoso, mal reggono un peso cosi concentrato. Quello della Chiesa di San Giorgio dei Greci è annoveratoContinua a leggere “106. Il campanile inclinato di S. Giorgio”

105. La lapide contro l’abbandono

Di bambini abbandonati alla nascita per le calli di Venezia dovevano essercene parecchi se fin dal 1346 il Senato istituì l’antico “Spedale della Pietà” che qualche anno prima, nel 1335, Fra’ Petruccio d’Assisi aveva “anticipato” a causa del continuo aumento di abbandono di neonati meno abbienti o illegittimi. Cercando elemosine, il frate gridava a granContinua a leggere “105. La lapide contro l’abbandono”

104. La cripta sommersa

Sono pochissime le cripte di Venezia che possono essere visitate. Una di queste è nella chiesa di San Zaccaria. La cripta, realizzata fra il X e il XI secolo, è divisa in tre navate da colonnine sostenenti volte a crociera. In passato la cripta custodiva molte delle reliquie di questa importante chiesa del monastero benedettinoContinua a leggere “104. La cripta sommersa”