
È curioso pensare che possa sembrare strano trovare un leone di San Marco su un ponte a Venezia. Eppure, c’è una logica profonda dietro questa presenza. Un ponte, infatti, è strutturalmente un arco, e l’arco poggia su una pietra centrale chiamata “chiave di volta”. Questa pietra è fondamentale: non solo regge l’intera struttura, ma nel linguaggio figurato rappresenta l’elemento essenziale attorno al quale ruota tutto ciò che vi è connesso.
Proprio per questo, un tempo, molte chiavi di volta dei ponti veneziani erano scolpite con l’effigie del leone di San Marco, il simbolo più potente della Serenissima, emblema della sua grandezza e autorità.
Tuttavia, nel 1797, con la caduta della Repubblica di Venezia per mano di Napoleone, venne emanato un decreto che ordinava la rimozione dei simboli del vecchio potere. Una squadra di scalpellini fu incaricata di cancellare le tracce della Serenissima: stemmi delle famiglie patrizie e, soprattutto, i leoni di San Marco. In breve tempo, anche le chiavi di volta dei ponti furono private delle loro effigi, incluso il Ponte de Mezo a Murano.
Il destino volle però che, molti anni dopo, proprio sotto quel ponte, sul fondale del rio, venisse ritrovato il leone originale. Fu recuperato e ricollocato al suo posto. Oggi, il Ponte de Mezo è l’unico ponte veneziano a conservare il leone di San Marco sulla sua chiave di volta, testimone silenzioso di una storia che ha resistito al tempo e alle imposizioni.


Isola di Murano
Sul Ponte de Mezo (o Ballerino di Mezzo) che collega Fondamenta dei Vetrai a Fondamenta Manin
Geolocalizzazione: 45.453532, 12.351838