
Durante la Prima Guerra Mondiale, Venezia fu tra le prime città italiane, per la sua vicinanza al fronte, a subire i bombardamenti aerei dall’aviazione austro-ungarica.
Il primo attacco generò subito sgomento: in una città priva di sottosuolo, dove non esistevano rifugi antiaerei, la popolazione era totalmente esposta. E in un luogo così denso di storia e di arte, ogni bomba portava con sé la minaccia di una ferita irreparabile. Il nemico, vicino e consapevole, sferrò ben 42 incursioni aeree.
Gli aeroplani, con il loro carico mortale, erano ancora limitati dalla tecnologia dell’epoca: provocarono “solo” (se così si può dire) 52 morti e 84 feriti, a fronte delle oltre 1039 bombe cadute su ogni angolo della città. Ma il colpo più letale fu il trentunesimo raid, all’alba del 14 agosto 1917, quando 21 velivoli sganciarono 46 bombe tra esplosive e incendiarie, causando la morte di 17 persone e il ferimento di altre 28.
Di queste, 14 persero la vita nel crollo delle case di Campo dei Mori.
Questo campo è molto noto ai turisti, poiché vi si trovano all’inizio, incastonate nelle facciate delle prime case, le famose statue dei Mori (tra cui quella del “signor Antonio Rioba”), e il campo viene attraversato per ammirare la bella facciata del Palazzo del Cammello, dove si dice che questi mercanti orientali abitassero. A metà del Campo, in alto sulla destra, è presente una lapide che, sebbene con le scritte sbiadite, è ancora lì a custodire la memoria di quel dolore, e che recita così:
QUI
FRA LE MACERIE
DEL VETUSTO EDIFICIO
PER BOMBA AUSTRIACA
QUATTORDICI VITTIME INNOCENTI
VECCHI DONNE BAMBINI
TROVARONO MORTE STRAZIANTE
ALL’ALBA
DEL 14 AGOSTO 1917
Venezia si adoperò molto per cercare di salvare gran parte del suo patrimonio artistico, proteggendolo o spostandolo, e vi riuscì: le opere sono ancora lì a testimoniare la resilienza della città. Tuttavia, le vittime di quella tragedia non ci sono più, a ricordarci che in tutte le guerre ad avere la peggio sono sempre le persone inermi.




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Sestiere di Cannaregio 3383
in Campo dei Mori circa a metà, sulla facciata di un palazzo
Geolocalizzazione: 45.445631, 12.332249