1. La porta con la pancia

[foto ZUK]

Osservando questo particolare, è possibile fare un piccolo viaggio nel tempo, quando mercanti, facchini e botti animavano le calli della Serenissima.
Siamo a poco più di cento metri in linea d’aria dalla Riva del Vin, snodo vitale per il commercio veneziano e principale scalo per il vino in arrivo dalla terraferma e dall’estero, e a due passi dalla Calle dei Boteri, che ospitava la confraternita dei fabbricanti di botti, attiva fin dal 1271.
Qui, barili su barili dovevano essere smistati, stoccati, e servivano numerosi magazzini. A volte, però, le stanze trasformate in depositi non avevano porte sufficientemente larghe per farli passare agevolmente.
Ecco allora intervenire l’ingegnosità veneziana, da sempre capace di modellare lo spazio in base alle necessità, con una soluzione semplice ma efficace: scavare i montanti alla base della porta.
La più evidente “Porta delle Botti” è nata così.
Sagomata per le botti, scolpita dalla necessità: l’unica porta che non si misura in centimetri, ma in litri.

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142. La porta delle botti

Sestiere di San Polo 456
in Calle de l’Arco
Geolocalizzazione: 45.438582, 12.333856

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