
La pàtera, tipico ornamento della tradizione lagunare veneta, è un bassorilievo circolare, solitamente scolpito in pietra d’Istria o marmo. Diffusa tra la fine del X e il XII secolo, con sporadiche riprese fino al XV, veniva collocata nella parte alta di edifici e chiese, con funzione apotropaica: serviva cioè ad allontanare o neutralizzare le influenze maligne.
Di diametro variabile tra i 20 e gli 80 cm e spessore fino a 10 cm, raffigura per lo più animali, spesso impegnati in lotta, ma non solo. Il bordo, inizialmente liscio, si arricchisce di dentellature a partire dal XII secolo. È interessante notare che, in caso di demolizione di un edificio, le patere venivano recuperate e riutilizzate altrove, a testimonianza del loro valore simbolico e decorativo.
Sulla facciata laterale di questo palazzo si conservano ben undici antiche patere, disposte da sinistra a destra e dall’alto verso il basso:
1. Due uccelli addossati a formare un cuore
2. Aquila che becca una lepre
3. Due trampolieri coi colli attorcigliati
4. Aquila che becca una lepre
5. Aquila che becca una lepre
6. Leone che azzanna un erbivoro
7. Leone
8. Cane che azzanna un cervo
9. Aquila che becca una lepre
10. Due draghi addossati
11. Aquila che becca una lepre

Sestiere di Cannaregio 5410
in Sotoportego Widmann all’altezza di Rio Terà dei Biri o del Parsemolo
Geolocalizzazione: 45.440179, 12.339565