
Anche se tutte le vere da pozzo veneziane sono piccoli capolavori, quella di Corte Gregolina si distingue dalle circa 600 ancora presenti in città per la sua particolare decorazione: una trama che riproduce l’intreccio dei vimini e le legature delle canne, come se fosse un cesto artigianale, considerata tra le più belle e originali.
Un tempo, Venezia contava oltre 6.000 pozzi, pubblici e privati, che rappresentavano l’unica fonte di acqua dolce per la popolazione. Chi possedeva un palazzo poteva permettersi il lusso di un pozzo privato, mentre gli altri dovevano recarsi ai pozzi pubblici, collocati al centro dei campi (le piazze veneziane), sotto i quali si trovavano ingegnose cisterne per la raccolta e la filtrazione dell’acqua piovana.
Per motivi di igiene e sicurezza, le vere da pozzo pubbliche erano chiuse da robuste coperture in ferro e venivano aperte solo due volte al giorno, al suono delle campane. L’accesso era regolato dal capo contrada o dal parroco, che custodiva le chiavi e garantiva l’ordine durante la distribuzione dell’acqua.

Sestiere di San Marco 996
in Corte Gregolina da Calle Gregolina
Geolocalizzazione: 45.435488, 12.337303