23. L’ultimo numero di Santa Croce

La numerazione civica di Venezia è un unicum al mondo. A causa dell’altissimo numero di calli, campielli e fondamenta che condividono nomi identici o simili, non è stato possibile adottare il classico sistema “a stradario”, in cui i numeri civici crescono ordinatamente lungo una via, con pari e dispari su lati opposti.
Nel 1801 si optò quindi per una numerazione “a insulario”, dal latino insulae, cioè “isole”. In questo caso, le “isole” sono i Sestieri. Il numero civico, dunque, non è legato alla via, ma cresce progressivamente dalla prima all’ultima casa di ciascun Sestiere, raggiungendo talvolta cifre nell’ordine di diverse migliaia.
Non esistono regole rigide per la distribuzione: i numeri tendono a seguire le case adiacenti, ma una volta giunti all’ultima, è impossibile prevedere dove riprenda la sequenza. Trovare un numero civico a Venezia è quindi un’impresa degna di un labirinto, tanto che nessuno augurerebbe il mestiere di postino lagunare nemmeno al peggior nemico.
C’è però un’eccezione: l’ultimo numero di ogni Sestiere. Quello sì che si fa notare, celebrato da un grande nizioleto che lo esalta come un trofeo. È il caso, ad esempio, del civico 2359, che chiude gloriosamente la numerazione del Sestiere di Santa Croce.

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Sestiere di Santa Croce 2359
sulla destra all’inizio del Ponte Giovanni Andrea della Croce o de la Malvasia da Sotoportego de Siora Bettina
Geolocalizzazione: 45.439643, 12.331601

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