54. Un liagò da toccare

I liagò, balconi pensili dell’anima veneziana, si affacciano di norma sui grandi palazzi lambiti dai canali, così da accogliere anche i raggi riflessi dall’acqua. La loro sporgenza verso l’esterno non è capriccio architettonico, ma desiderio di luce.
Questo, invece, è un liagò che sfugge alle regole. Interamente in legno, restaurato con grazia, si cela in una corte silenziosa, su una casa modesta, e per di più al primo piano. Una collocazione insolita per accogliere la luce, forse un privilegio concesso a qualche ecclesiastico, come sussurra il nome della corte: Corte dei Preti.
Eppure, proprio questa eccentricità ci offre un dono raro: la possibilità di avvicinarci, di scrutarlo nei dettagli, perfino di sfiorarlo con le dita. Da notare come si protenda fino a oscurare quasi del tutto la finestra della casa accanto, come a dire che la luce di qualcuno può talvolta gettare un’ombra su qualcun altro.

Sestiere di San Polo 1265
in Corte dei Preti, entrando da Sotoportego dei Preti a sinistra della facciata della chiesa di Sant’Aponal
Geolocalizzazione: 45.438127, 12.332245

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