Con il termine toponomastico Rio Terà (rio interrato) si intende una calle che un tempo era un canale. Sono addirittura una cinquantina i canali sono stati interrati per renderli pedonabili, soprattutto durante il periodo di dominazione francese e austriaca. Lo scopo non era solo quello di rendere più facile la viabilità di persone e merci, ma anche per la vanità dell’occupante che voleva apportare modernità creando vialoni. Altre volte l’interramento serviva per riqualificare aree disagiate o ancora per motivi di igiene pubblica. Questo ha purtroppo snaturato quei luoghi, che hanno perso questo aspetto unico e caratteristico di Venezia. Anche se non è sempre facile accorgersi di camminare sopra un Riò Terà, ci sono dei particolari che lo possono rivelare. In Riò Terà Antonio Foscarini che da un certo punto diventa Riò Terà dei Gesuati, che è stato interrato in 2 riprese (1838 e 1864) a dimostrarlo ci sono ben 4 cavane interrate. Le cavane erano dei piccoli ricoveri per imbarcazioni che penetravano negli edifici. Interrando il canale, quel che restava dell’ingresso ad arco della cavana veniva murato e lo spazio interno all’edificio riutilizzato per altro scopo.
Sestiere di Dorsoduro (a sx del 909C, a dx del 909B e di fronte a 880)
in Rio Terà Antonio Foscarini (dal canale della Giudeca), due cavane alla fine della Chiesa, la terza 30 m più avanti (45.429837, 12.327768) e la quarta altri 120 m più avanti (45.430776, 12.328429)
Geolocalizzazione: 45.429607, 12.327526
Anche a Milano hanno coperto i navigli… non sempre le città evolvono in meglio
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Ce ne rendiamo conto purtroppo solo a danno fatto…
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😦
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