
All’angolo del Tesoro della Basilica di San Marco si ergono le enigmatiche figure dei Quattro Tetrarchi. Realizzate in porfido rosso, una pietra durissima estratta in Egitto, queste statue risalgono al periodo tra il III e il IV secolo d.C. e rappresentano il sistema di governo ideato dall’imperatore Diocleziano: la Tetrarchia.
Le figure, raffiguranti i due Augusti (Diocleziano e Massimiano) e i due Cesari (Galerio e Costanzo Cloro), si stringono in un abbraccio che simboleggia l’unità e la stabilità del potere imperiale. I volti sono quasi identici, con solo la barba a distinguere i più anziani Augusti dai giovani Cesari.
Tuttavia, un dettaglio svela il lungo e avventuroso viaggio di queste statue: uno dei piedi è in pietra d’Istria. Questa anomalia è il risultato di un saccheggio. Le sculture furono trafugate da Costantinopoli nel 1204, durante la Quarta Crociata guidata dai veneziani. Nel corso del trasporto, un frammento si staccò.
Giunte a Venezia, le statue furono restaurate, e il piede perduto venne ricostruito con il materiale disponibile localmente.
Il destino volle che, nel 1965, durante gli scavi archeologici nei pressi della Moschea di Bodrum (antica chiesa del Myrelaion) a Istanbul, il piede originale in porfido venisse ritrovato, dopo oltre 761 anni di separazione.
Oggi è conservato nel Museo Archeologico di Istanbul, a testimonianza di questa affascinante e poco conosciuta storia di un quasi ricongiungimento.

Sestiere di San Marco
in Piazzetta San Marco tra la Basilica e la Porta della Carta di Palazzo Ducale
Geolocalizzazione: 45.434232, 12.33971