29. Il campanile inclinato di S. Stefano

Nel cuore di Venezia, il campanile di Santo Stefano si innalza per 66 metri, distaccato dal corpo della chiesa e tra i più alti della città. Durante la sua ricostruzione, avviata dopo l’incendio del 1585, un cedimento delle fondamenta, verificatosi già al raggiungimento dei 30 metri, ne provoca l’inclinazione. Ma i lavori non si fermano: Venezia è abituata a convivere con l’instabilità.
Nel 1770 lo scostamento dalla verticale è di 80 centimetri. Dopo nuovi cedimenti, registrati nell’agosto del 1902 (appena un mese dopo il crollo del campanile di San Marco) la paura si fa concreta. Si interviene nel 1904: la base viene rinforzata e si aggiungono contrafforti per contenere l’inclinazione, che nel frattempo ha raggiunto i 172 cm.
Nel 2005 la pendenza arriva a 200 cm. Da allora, per prudenza, le campane hanno smesso di suonare: il silenzio è diventato parte della sua stabilità.
La vista migliore per cogliere la sua inclinazione si ha da Campo Sant’Anzolo e da Campo San Maurizio. Lo si vede resistere, come molte cose a Venezia.

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Sestiere di San Marco
visibile da Campo Sant’Anzolo (A) o da Campo San Maurizio (B) o dalla calle che dà sul rio a dx della Chiesa di San Maurizio (C)
Geolocalizzazione: 45.433368, 12.331947 (campanile), 45.434218, 12.332112 (visibile A), 45.432696, 12.331541 (visibile B), 45.433117, 12.331921 (visibile C)

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