
L’impatto visivo della facciata del Palazzo Ducale, soprattutto per chi la osserva per la prima volta, è folgorante. La massa compatta della parte superiore sembra sospesa, quasi in bilico, sopra due ordini di colonne scolpite nella bianca e finissima pietra d’Istria. Un equilibrio perfetto tra solidità e leggerezza, che lascia senza fiato per bellezza e armonia.
Colonne bianche, sì… ma non tutte. A uno sguardo più attento, al primo piano, la nona e la decima colonna da sinistra, insieme alla balaustra che le unisce, appaiono curiosamente diverse: sono in marmo rosso di Verona.
Non esistono fonti storiche che offrano una spiegazione certa. La versione più accreditata vuole che proprio da quel punto il Doge pronunciasse, e poi assistesse, alle condanne a morte eseguite sulla riva, tra le colonne di San Marco e San Todaro. Il colore rosato sarebbe dunque un richiamo simbolico al sangue versato.
Altri ritengono che si trattasse semplicemente di un riferimento visivo: un segnale per il Doge su dove affacciarsi, e per la folla su dove radunarsi per ascoltarlo. C’è infine chi ipotizza che proprio lì avesse origine una scala che scendeva verso Piazza San Marco, prima delle ristrutturazioni del XIV secolo.
La verità? Come spesso accade a Venezia, resta avvolta nel mistero. E così, tra le tante colonne bianche, ognuno è libero di scegliere perché proprio quelle due siano state scolpite in rosso.

Sestiere di San Marco
in Piazzetta San Marco, al primo piano, la 9a e 10a colonna da sinistra di Palazzo Ducale
Geolocalizzazione: 45.433997, 12.339814