
Un boato incredibile alle 9.47 del mattino del 14 luglio 1902 nella piazza più visitata e frequentata di Venezia e il “Paron de Casa”, come viene chiamato amorevolmente il Campanile di San Marco, non esiste più. Il campanile più alto di Venezia (98,6 m) è crollato, si dice a causa della rimozione degli ancoraggi interni in ferro, per la realizzazione di un ascensore. Nessuna vittima, un miracolo, si racconta che a lasciarci la pelle sia stato solo il gatto del custode. A parte un angolo della biblioteca Marciana, anche gli edifici adiacenti sono salvi. La Basilica, nonostante la vicinanza, è miracolosamente risparmiata. La “Pietra del Bando”, una colonna mozzata posizionata di fronte a uno dei suoi angoli ha fermato le macerie, impedendo che raggiungessero la chiesa. Perfino la statua dell’angelo in bronzo che stava in cima al campanile viene ritrovata quasi intatta. Delle 5 campane invece si salva solo la campana maggiore detta “Marangona”. Le macerie del campanile non recuperabili vengono gettate 5 miglia davanti al Lido, al pari di un funerale in mare. I lavori di ricostruzione sono approvati la stessa sera e la prima pietra viene posata il 25 aprile del 1903 (festa di San Marco). In quell’occasione l’allora sindaco Filippo Grimani pronuncia la famosa frase: «Come era, dove era». Il nuovo campanile, identico al precedente, viene inaugurato il 25 aprile 1912, esattamente 9 anni dopo la posa della prima pietra.


Ogni tanto sulle spiagge del Lido appaiono alcuni mattoni come quelli ritrovati a seguito delle mareggiate di gennaio 2021.
Sestiere di San Marco
il Campanile di San Marco in Piazza San Marco
Geolocalizzazione: 45.43403, 12.33905