
Si racconta che nei primi anni del 1500, Cesco Pizzigani, un abile scalpellino veneziano che aveva lavorato anche ai giochi prospettici della facciata della Scuola Grande di San Marco, cadde in disgrazia a seguito dell’improvvisa malattia della sua giovane moglie Fiorinda. Per curarla, vendette la sua bottega, ma la moglie morì poco dopo lasciando disperato e nella miseria. Cesco si ritrovò cosi a mendicare anche all’ingresso della Scuola dove aveva egli stesso lavorato. Con un vecchio chiodo aveva già inciso alcune sagome delle navi che poco distante approdavano, quando assistete a una scena che lo turbò a tal punto da fargli incidere un uomo col turbante e con un cuore in mano. La sua sfortunata vicenda si era incrociata con una ancora più sfortunata, quello di un giovane levantino. Questo giovane, tormentato dall’essere per metà veneziano da parte di madre e per metà turco levantino da parte di padre, non era riuscito a farsi accettare da nessuna delle due comunità e sfogava violentemente questa sua frustrazione sulla madre che lo amava più di ogni altra cosa. Una sera, accecato dall’ira, il levantino accoltellò la propria madre e le strappò il cuore. Terrorizzato dal gesto compiuto il giovane fuggì col cuore in mano. Sul primo gradino del ponte antistante alla Scuola di San Marco inciampò e nel cadere il cuore della madre rottolo a terra. Una voce uscì dal cuore e rivolta al giovane disse: “Figlio mio, ti sei fatto male?”. Sentendo queste parole, il giovane disperato andò ad annegarsi nel laguna di fronte al cimitero. Sui montanti del portale, anche se appena visibili, sono ancora oggi presenti i graffiti di Cesco Pizzigani, quelli delle navi sul montante di sinistra e quello del levantino sul montante di destra.

le navi sul montante di sinistra
Sestiere di Castello
sui montanti destro e sinistro dell’ingresso della Scuola Grande di San Marco in Campo Santi Giovanni e Paolo
Geolocalizzazione: 45.439590, 12.341383