59. Il campanile mozzo abitato

Un sacco di peripezie per questo campanile. Come tutti i campanili, nasce a servizio di una chiesa, in questo caso quella di Sant’Agata edificata del 1088. Rimane indenne dopo incendio nel 1105 che porta alla ricostruzione della chiesa, dopo un ampliamento della chiesa a cavallo tra il 1300 e il 1400 quando viene intitolata a San Boldo (storpiatura di Sant’Ubaldo) e dopo una grossa ristrutturazione nel 1739. Poi arriva Napoleone nel 1797 e fa il suo scempio su Venezia. A seguito della soppressione, da parte dello scelerato francese, dello straordinario sistema commerciale ed economico veneziano, nonché delle sue corporazioni e dei suoi ordini religiosi, il perfetto equilibrio che Venezia aveva saputo creare per far vivere tutto e tutti viene a mancare. Nel 1806 la chiesa viene definitivamente chiusa (cosi come altre 70 in quel periodo) e la sua mancata utilizzazione e relativa manutenzione, la portano nel giro di un ventina d’anni a essere abbattuta per far posto ad abitazioni. Anche il campanile, rimasto orfano della sua chiesa ne risente, tant’è che gli viene mozzata ben più della sua cella campanaria. Infine, siccome il campanile è addossato ai muri di Palazzo Grioni, vengono praticate delle aperture per collegarlo con le abitazioni del palazzo, divenendo cosi la sua particolarissima estensione che vediamo tutt’oggi.

il Campanile con la Chiesa di San Boldo e Palazzo Grioni come erano nel 1500
(tratto dalla Veduta di Venezia di Jacopo de’ Barbari – Museo Correr)

Sestiere di San Polo
in Campo San Boldo
Geolocalizzazione: 45.439523, 12.328633

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