98. L’insegna dei dadi

Sul soffitto di un sottoportico in Rio Terà de le Colonne è presente un affresco sbiadito riportante l’anno 1691, sul quale si riescono ancora a distinguere tre dadi, una lanterna e una pentola. Ritenuto dai più l’insegna di una locanda ove si giocava d’azzardo, in realtà si racconta che sia stato realizzato dal pittore venezianoContinua a leggere “98. L’insegna dei dadi”

74. I mosaici di Pirro

L’artista e poeta Marcello Pirro (1940-2008) visse per un lungo periodo a Venezia ed era solito frequentare campo Santa Margherita dove era facilmente riconoscibile per via del suo immancabile cappello rosso. L’artista pugliese, assieme ad alcuni aiutanti, collocò nel 1973 il primo pannello musivo su un muro di cinta di mattoni rossi nel Campiello deiContinua a leggere “74. I mosaici di Pirro”

69. L’acqua nel 2200

Un wall painting lungo di più di 100 m a rappresentare i livelli medi delle acque che si avranno fino al 2200, le variabili e le formule matematiche che contribuiscono ai fenomeni di innalzamento del livello medio del mare e le onde estreme. Cosi il ricercatore ambientale nonché street artist Andreco ha pensato e realizzatoContinua a leggere “69. L’acqua nel 2200”

67. La gelata del 1864

Le gelate della laguna, anche tali di poterci camminare sopra, sono state più frequenti di quel che si pensa. Ne sono documentate tra scritti, dipinti e iscrizioni oltre due dozzine dalla nascita di Venezia fino all’ultima del 2012. Su una colonna del Sotoportego del Traghetto, si trova incisa sulla pietra la seguente iscrizione: ETERNA MEMORIAContinua a leggere “67. La gelata del 1864”

58. Il levantino col cuore in mano

Si racconta che nei primi anni del 1500, Cesco Pizzigani, un abile scalpellino veneziano che aveva lavorato anche ai giochi prospettici della facciata della Scuola Grande di San Marco, cadde in disgrazia a seguito dell’improvvisa malattia della sua giovane moglie Fiorinda. Per curarla, vendette la sua bottega, ma la moglie morì poco dopo lasciando disperatoContinua a leggere “58. Il levantino col cuore in mano”

33. La pantegana

Chissà quale significato voleva lasciarci lo sconosciuto che nel 1644 scolpì una “pantegana” (e relativa data) sulla colonna d’angolo del porticato di un palazzo del Canal Grande. In quel periodo la popolazione era di circa 125’000 abitanti e considerando il rapporto 4:1 generalmente preso come riferimento per le grandi città, le pantegane dovevano essere mezzoContinua a leggere “33. La pantegana”

12. Il naufrago di Bansky

Il murales è comparso nella notte tra il 10 e l’11 maggio 2019 nel cuore giovanile della città (vicino all’università) nei giorni dell’apertura della Biennale d’Arte. L’opera a filo d’acqua, emerge dal canale su un tipico muro veneziano scalcinato. Raffigura un bambino con un razzo segnaletico in mano mentre lancia l’allarme, con il giubbotto diContinua a leggere “12. Il naufrago di Bansky”