72 . La pietra d’inciampo per 21

Purtroppo, anche Venezia fu colpita dalla vergogna delle leggi razziali, e a pagarne il prezzo più alto furono soprattutto gli ebrei. Tra il 1943 e il 1944, ben 246 persone di origine ebraica vennero catturate e deportate nei campi di concentramento e sterminio. Solo otto di loro riuscirono a sopravvivere.
Il 16 dicembre 1992, l’artista tedesco Gunter Demnig (classe 1947) diede avvio a un progetto di memoria civile che avrebbe attraversato l’Europa: davanti all’ultima abitazione delle vittime del nazismo, iniziò a incastonare piccoli blocchi di pietra (circa 10 cm per lato) sormontati da una piastra in ottone. Su di essa, incisa nella lingua locale, la scritta “Qui abitava”, seguita dal nome, dalla data di nascita e dal destino della persona deportata.
Dalla Germania, l’iniziativa si è estesa a numerosi paesi europei. In Italia, le prime pietre d’inciampo sono state collocate a Roma il 28 gennaio 2010. A Venezia sono arrivate il 12 gennaio 2014 e oggi se ne contano 105: 96 dedicate a deportati razziali, 5 a deportati politici, 1 a un internato militare e 3 collettive, poste davanti all’Ospedale Psichiatrico di San Servolo, all’Ospedale Civile e alla Casa Israelitica di Riposo.
Quest’ultima è tristemente nota per essere l’abitazione con il maggior numero di deportati: il 17 agosto 1944, 21 anziani ospiti furono barbaramente prelevati e nessuno di loro fece mai ritorno. La pietra collettiva posta in loro memoria recita:

17 AGOSTO 1944
DA QUESTA CASA
FURONO DEPORTATI
21 ANZIANI OSPITI
ASSASSINATI NEI
LAGER NAZISTI

Per non dimenticare. Mai.

attualmente sono 6 le pietre d’inciampo davanti alla Casa Israelitica di Riposo

Sestiere di Cannaregio 2874
davanti all’ingresso della Casa Israelitica di Riposo in campo de Ghetto Nuovo
Geolocalizzazione: 45.445593, 12.326780

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