128. Il trono di Attila

Torcello diventò la prima isola di Venezia a essere abitata a seguito delle invasioni barbariche, quando una buona parte degli abitanti dell’antica città di Altino vi si trasferì per sfuggire agli invasori mal equipaggiati per affrontare le insidie delle paludi. Nello spiazzo di fronte alla Chiesa di Santa Fosca, c’è un antichissimo masso intagliato davveroContinua a leggere “128. Il trono di Attila”

127. La pietra dell’infamia

Baiamonte Tiepolo discendeva da un nobile casato che aveva già dato a Venezia 2 dogi ed aveva un particolare ascendenza sul popolo tanto da essere chiamato “Gran Cavaliere”. A seguito della disastrosa guerra contro il Papato e relativa scomunica di Venezia, dell’esclusione di tanti cittadini dal governo e delle azioni di giustizia arbitraria condotte controContinua a leggere “127. La pietra dell’infamia”

113. Una piera sbusa e mezza

Su questo antico palazzo, sotto la quadrifora del secondo piano c’è una piera sbusa intera a sinistra e una piera sbusa spaccata a destra. Su quella spaccata ci sono dei fori sicuramente utilizzati per fissare la parte rotta, riparazione probabilmente effettuata per un discorso estetico in quanto cosi ripristinata non avrebbe retto grandi sforzi. SorgeContinua a leggere “113. Una piera sbusa e mezza”

101. La pietra bianca dell’incontro

Tra i masegni grigi del viale che dal ponte San Pietro porta al portale d’ingresso della Basilica di San Pietro di Castello, a circa metà ce n’è uno bianco, volutamente bianco. Oggi la Cattedrale di Venezia è la Basilica di San Marco, ma c’è da sapere che fino al 1807 era la proprio la BasilicaContinua a leggere “101. La pietra bianca dell’incontro”

99. La piera sbusa sola 2

A Venezia sono poco più di una ventina gli edifici che presentano ancora delle “piere sbuse”. Originariamente si trovavano su palazzi del ‘200 e ‘300, ma la loro funzione non è più conosciuta dato che non ci sono scritti o dipinti di quell’epoca da cui ricavarne informazioni. Si tratta di certo di una funzione cadutaContinua a leggere “99. La piera sbusa sola 2”

72 . La pietra d’inciampo per 21

Purtroppo anche Venezia fu colpita dalla vergogna delle leggi razziali e a farne le spese furono soprattutto gli ebrei. Tra il 1943 e il 1944, 246 ebrei vennero catturati e deportati nei campi di concentramento e sterminio e solamente 8 di loro sopravvissero.Il 16 dicembre 1992, l’artista tedesco Gunter Demnig (classe 1947) inizia a incastonareContinua a leggere “72 . La pietra d’inciampo per 21”

71. La piera sbusa sola

Palazzo Venier risale al XIV secolo e al primo piano della facciata che da sul Rio dell’Arco, a sinistra della trifora è presente una “piera sbusa” che non ha la sua corrispettiva sul lato destro. Forse in origine era presente (poi coperta dalla finestra che si trova a quella distanza) oppure era proprio sola. DifficileContinua a leggere “71. La piera sbusa sola”

68. La sirena e il pescatore

Narra la leggenda che qui avesse casa un pescatore di nome Orio. Un giorno mentre pescava sentì un grido d’aiuto provenire dal mare. Era rimasta impigliata nelle sue reti una bellissima sirena di nome Melusina. I due continuarono a vedersi e si innamorarono. Melusina pose una sola condizione: che fino al matrimonio, non si dovevanoContinua a leggere “68. La sirena e il pescatore”

42. La pietra rossa della peste

La storia è legata alla devastante peste del 1630 che nel giro di un anno e mezzo uccise 80’000 veneziani. In Corte Nova abitava una donna di nome Giovanna che ebbe la visione della Madonna e chiese ai suoi abitanti di avere fede nella Vergine. Giovanna dipinse un quadro della Madonna davanti al quale ilContinua a leggere “42. La pietra rossa della peste”

21. Quattro piere sbuse

Uno dei maggior misteri irrisolti di Venezia è quello delle pietre bucate (piere sbuse) che sporgono dai muri esterni, ma solo di alcuni palazzi del ‘200 e ‘300. Nessuno sa con certezza a cosa servissero. Non esistono dipinti di quell’epoca che ne mostrino la funzione. Si ipotizza che servano per infilarci dei pali per stendere,Continua a leggere “21. Quattro piere sbuse”