73. Il Ponte Chiodo

Un tempo i ponti di Venezia, soprattutto quelli più piccoli, erano senza sponde, per agevolare il trasporto di merci e oggetti ingombranti finché non si privilegiò la sicurezza dei passanti. A poco a poco tutti i ponti della Laguna vennero dotati di parapetti, a parte due. Uno di questi è il Ponte del Diavolo sull’isola di Torcello, l’altro è quello trattato in questo articolo. Ponte Chiodo deve il suo nome all’omonima e nobile famiglia che lo possedeva. Infatti, non si trattava di un ponte pubblico, ma conduceva ad abitazioni private e proprio per il fatto di essere privato, non si è dovuto adeguare ai parapetti. Oggi, dopo il Ponte di Rialto e il Ponte dei Sospiri, risulta essere il terzo ponte più fotografato di Venezia. C’è sempre la fila per potersi fare una foto su questo ponte senza sponde. E pensare che un tempo era l’esatto opposto, tant’è che il Ponte de le Bande, tuttora esistente, per differenziarlo dagli altri, venne chiamato cosi proprio perché aveva le sponde (chiamate “bande” a Venezia).

a sinistra di questa stampa dell’epoca, il Ponte dei Gesuiti quando era ancora senza sponde

Sestiere di Cannaregio
all’incrocio tra Fondamenta della Misericordia e Fondamenta San Felice
Geolocalizzazione: 45.442839, 12.334730

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