
Purtroppo anche Venezia fu colpita dalla vergogna delle leggi razziali e a farne le spese furono soprattutto gli ebrei. Tra il 1943 e il 1944, 246 ebrei vennero catturati e deportati nei campi di concentramento e sterminio e solamente 8 di loro sopravvissero.
Il 16 dicembre 1992, l’artista tedesco Gunter Demnig (classe 1947) inizia a incastonare davanti all’ultima abitazione delle vittime del nazismo, dei blocchi in pietra di circa 10 cm di lato, ricoperti da una piastra di ottone. Sopra, impressa nella lingua del posto, la scritta “qui abitava” seguita da nome, data di nascita e destino della vittima. Dalla Germania, l’iniziativa si estende a tutti i paesi europei. Il 28 gennaio 2010 le prime pietre d’inciampo sono collocate in Italia, a Roma. Il 12 gennaio 2014 arrivano anche a Venezia che oggi ne conta 105, delle quali 96 di deportati razziali, 5 di deportati politici, 1 di internato militare e 3 collettive: Ospedale Psichiatrico San Servolo, Ospedale Civile e Casa Israelitica di Riposo. Quest’ultima risulta essere l’abitazione col maggior numero di deportati: 21 persone furono barbaramente prelevate e nessuna fece più ritorno. La relativa pietra d’inciampo cosi recita:
17 AGOSTO 1944
DA QUESTA CASA
FURONO DEPORTATI
21 ANZIANI OSPITI
ASSASSINATI NEI
LAGER NAZISTI
Per non dimenticare, mai…


attualmente sono 6 le pietre d’inciampo davanti alla Casa Israelitica di Riposo
Sestiere di Cannaregio 2874
davanti all’ingresso della Casa Israelitica di Riposo in campo de Ghetto Nuovo
Geolocalizzazione: 45.445593, 12.326780