83. Una miriade di patere

L’edificio con il maggior numero di patere a Venezia è il cosiddetto Fondaco (o Fontego) dei Turchi, oggi sede del Museo di Storia Naturale. Costruito nel 1277 dal mercante Giacomo Palmieri, passò di mano più volte fino al 1621, quando venne affittato ai mercanti turchi in cerca di una casa-deposito per le loro merci. Da questa destinazione deriva il nome che conserva tuttora.
I Turchi lo utilizzarono fino al 1732, anno in cui un crollo ne compromise gravemente la struttura. Nel 1869 il palazzo fu completamente ristrutturato, compreso il ripristino dei due torrioni laterali, che erano stati abbassati prima della concessione ai Turchi per evitare che potessero dominare la città dall’alto.
La facciata fu interamente rivisitata, ispirandosi a dipinti dell’epoca. Per le numerose decorazioni (patere, sculture, cornici) si utilizzarono materiali di recupero e anche falsi scultorei realizzati secondo lo stile bizantino.
Pur non essendo tutte originali, le 50 patere e le 16 formelle (le patere rettangolari) presenti sulla facciata principale (senza contare quelle interne) rendono questo edificio il più ricco di patere in tutta Venezia.
La patera, tipico elemento ornamentale della laguna veneta, è un bassorilievo circolare, solitamente in pietra d’Istria o marmo, molto diffuso tra la fine del X e il XII secolo.

il Fondaco dei Turchi nel 1858, poco prima del grande restauro del 1869
il Fondaco dei Turchi in un dipinto di Francesco Guardi della metà del 1700 circa

Sestiere di Santa Croce
in fondo a Salizada del Fontego dei Turchi, oppure dall’altro lato del Canal Grande da Campo San Marcuola in Sestiere Cannaregio
Geolocalizzazione: 45.442161, 12.328493 (fontego); 45.442608, 12.328735 (di fronte)

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