86. Il portale mal ricollocato

Nel cuore del sestiere di Castello, lungo il Rio delle Vergini, sopravvive un frammento silenzioso della vita monastica veneziana: il portale dell’antica Chiesa del Monastero di Santa Maria delle Vergini. Fondati nel XII secolo, chiesa e convento furono soppressi nel 1806, vittime dello scempio napoleonico che colpì duramente il patrimonio spirituale della città.
Dopo la soppressione, gli edifici vennero assegnati alla Marina militare e, nel 1809, trasformati in bagno penale: un carcere per forzati impiegati nei lavori dell’Arsenale. Il grande barco pensile della chiesa divenne infermeria, mentre altri ambienti furono adattati per ospitare i condannati e il corpo di guardia.
Tra il 1822 e il 1869, il complesso fu progressivamente demolito per fare spazio all’ampliamento dell’Arsenale e alla creazione di nuovi bacini di carenaggio. In quegli stessi anni venne interrato il rio de la Guerra, che separava l’isola delle Vergini dall’Arsenale, segnando la fine definitiva del sito come struttura penitenziaria.
Fu allora che il portale monumentale, alto 3,6 metri e largo 3,2, venne salvato e ricollocato lungo le nuove mura perimetrali che costeggiano il rio. La sua posizione è tanto suggestiva quanto insolita: le statue che lo adornano (Dio Padre Benedicente, la Madonna col Bambino, San Marco e Sant’Agostino) possono essere ammirate da vicino solo navigando sul rio. Da terraferma, purtroppo, si intravedono appena.
Sotto il portale è posta una targa curiosa, quasi a prefigurare la futura destinazione dell’edificio.

Recita:
MDLVII ADI II MAZO
SPES ET AMOR GRATO
CARCERE NOS RETINENT
S.M. DELE VERZENE

Tradotta:
2 marzo 1557
speranza e amore in questa gradevole
prigione ci trattengono
di Santa Maria delle Vergini

Una prigione gradevole per lo spirito, che il destino trasformò in prigione per il corpo…

Sestiere di Castello
visibile da Ponte San Daniele da Ramo San Daniel arrivando da Salizada Streta
Geolocalizzazione: 45.435327, 12.356972 (portale); 45.434932, 12.357149 (visibile)

Lascia un commento