
Palazzo Venier risale al XIV secolo e, al primo piano nobile della facciata che affaccia sul Rio dell’Arco, si nota una “piera sbusa” collocata a sinistra della trifora, senza una corrispondente sul lato destro. Considerando che l’uso delle piere sbuse è attestato tra il XII e il XIII secolo – dunque antecedente alla realizzazione di questa facciata – la loro sparizione può essere attribuita a uno dei seguenti fattori.
È possibile che, in origine, al posto della trifora vi fosse una bifora, il che avrebbe reso simmetrica anche la sottostante porta d’acqua. Oppure, più semplicemente, accanto alla trifora non erano presenti aperture. In entrambi i casi, la successiva costruzione della finestra potrebbe aver interferito con la posizione della piera sbusa, determinandone la rimozione.
Non sarebbe certo il primo caso in cui una piera sbusa scompare in seguito a interventi di adeguamento delle facciate al gusto dell’epoca. La loro funzione originaria resta tuttora incerta, ma una cosa è sicura: fanno parte dei tanti enigmi irrisolti che Venezia custodisce gelosamente tra pietra e acqua.
PS. Questa piera sbusa orientata a 216° punta a Sud-Ovest.

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Sestiere di Castello
visibile da Fondamenta del Pintor dove incontra calle del Pestrin sul palazzo sul lato opposto del Rio dell’Arco
Geolocalizzazione: piera sbusa 45.435106, 12.348343; visibile 45.435009, 12.348359